Misurazione dell' Esposizione

In un post di qualche tempo fa' abbiamo affrontato il discorso dell' esposizione fotografica accennando al mezzo che ci permette di ottenere foto correttamente esposte: l'esposimetro.

L'esposimetro "legge" le informazioni luminose della nostra scena e ci segnala come comportarci. 

Nelle reflex digitali odierne troviamo, in linea di massima, tre impostazione di esposimetro selezionabili solitamente dal menù rapido visibile sullo schermo lcd:



- Misurazione matrix (o valutativa)

- Misurazione media pesata al centro (o ponderata al centro)


- Misurazione parziale

- Misurazione spot





La Misurazione Valutativa è quella che troviamo come preimpostata su tutte le reflex. 
L'esposimetro calcola il valore di giusta esposizione tenendo in considerazione tutto il nostro fotogramma; ciò vuol dire, in parole semplici, che fa una valutazione di tutta la nostra futura foto e ci segnala quale, secondo il suo calcolo, è la giusta esposizione.
Questo tipo di misurazione è sicuramente la più diffusa come utilizzo; fotografi professionisti la considerano come la modalità che si utilizza nel 90% dei casi.

La Misurazione Spot misura invece la quantità di luce in una zona estremamente ristretta attorno ad un punto di messa a fuoco; la zona utilizzata è di circa il 3% rispetto al fotogramma completo. Ciò permette di ottenere una esposizione maggiormente accurata quando nella nostra scena, il soggetto e lo sfondo hanno un contrasto molto elevato. Un esempio "classico" è la foto alla luna nel cielo notturno. Si utilizza la lettura spot sulla stessa luna poichè è l'unica zona di luce su un campo completamente buio; qualora andassimo ad impostare la misurazione valutativa, l'esposimetro andrebbe a lavora su una zona prevalentemente scura (il cielo) e ci restituirebbe una "giusta" esposizione che si rivelerebbe però poi errata. 

La Misurazione Parziale potremmo considerarla come una Spot "allargata"; sostanzialmente ci troviamo davanti alla stessa modalità di misurazione ma con una zona considerata più grande (circa il 10% dell'intero fotogramma). Potrebbe tornare utile nel caso in cui, il nostro soggetto in contrasto con lo sfondo, sia di dimensioni più importanti. 

La Misurazione Media Pesata al Centro, pur considerando ugualmente tutta la scena, concede una sorta di "priorità" alla zona centrale. Questa modalità, a dire il vero, è sempre meno utilizzata ormai, perchè potremmo considerarla una via di mezzo tra altre due, che risultano, in qualche modo, maggiormente precise nelle diverse situazioni di scatto.

Essere in gradi di scegliere il tipo di misurazione di esposizione, ci permette di migliorare la nostra tecnica e di ottenere scatti più soddisfacenti, soprattutto nelle situazioni di contrasto molto accentuato. Motivo per cui è importante capirne i vari funzionamenti e saperli mettere in pratica ogni volta se ne presenterà l'occasione.

Oggi le reflex digitali, ma anche molti dei più anziani modelli analogici, ci permettono di misurare la quantità di luce in automatico; prima dell'avvento di questa soluzione venivano utilizzati esposimetri esterni (possono essere utilizzati anche oggi volendo..molti professionisti si affidano a questi sistemi). Sono delle piccole "scatoline" che permettono il calcolo dell'esposizione della nostra scena.
Questi particolari (e spesso costosi) esposimetri si dividono in due categorie: a luce incidente o a luce riflessa.



Gli esposimetri a luce incidente vengono posizionati sul nostro soggetto e leggono la luce che "cade" su di esso. Contraddistinti da una piccola sfera bianca, solitamente, proprio per il tipo di utilizzo a cui sono dedicati, trovano applicazione nella ritrattistica e nelle fotografie di moda. 
Gli esposimetri a luce riflessa, invece, leggono la luce che "rimbalza" dal nostro soggetto verso la fotocamera; sono ottimi per la foto paesaggistica ad esempio, non avendo possibilità di utilizzare, per ovvi motivi, quelli a luce incidente. 

Buona luce a tutti!

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