Messa a Fuoco

Quante volte avete inveito contro tutto e tutti per una foto non a fuoco? Io almeno 3492!

Oggi parliamo di messa a fuoco! Un utilizzo corretto di questa caratteristica combinata obiettivo/reflex potrà evitarci l'ulcera!

Abbiamo accennato, parlando degli obiettivi, della possibilità di scegliere, tramite un'apposita levetta tra una messa a fuoco manuale ed automatica.

Per quanto concerne la manuale c'è poco da dire; ci vuole un bel po' di esperienza per gestirla e come sempre un vagone di pazienza! La maggior parte delle reflex, poi, non ci sono particolarmente d'aiuto perchè sono fornite di mirini poco luminosi che rendono ancor più ardua la ricerca del fuoco manuale perfetto. In caso di foto statiche possiamo però ovviare a questo problema con un piccolo trucco; montando la fotocamera su un treppiedi ed attivando il live-view della nostra camera, potremo sfruttare lo zoom digitale e focheggiare quindi su un determinato e ben più vistoso particolare del nostro fotogramma. (per utilizzare lo zoom digitale dovrete sfruttare il tasto con icona a forma di lente di ingrandimento posto sul corpo macchina; per quanto ne so io, però, non tutti i modelli prevedono il live-view; prima di impazzire alla ricerca di qualcosa che non esiste, quindi, vi consiglio di consultare il libretto di istruzioni della vostra reflex).
Questa tipologia di messa a fuoco potrebbe essere utile, ad esempio, fotografando un paesaggio; con la luna,invece, potremmo avere già alcune difficoltà in più perchè "ingrandendola" noteremo che quella signora tutta bianca che ci osserva dal cielo, è molto meno statica di quanto sembrerebbe ad occhio nudo!

Passiamo ora al fuoco automatico; la tecnologia odierna ci regala tre impostazioni (in alcuni casi anche di più) che gestiscono in modo più o meno autonomo la messa  fuoco della nostra scena.



- ONE-SHOT o AF-S: si tratta di una messa a fuoco singola e viene utilizzata per soggetti statici. Premendo a metà corsa il tasto di scatto, la fotocamera esegue una sola messa a fuoco; non appena raggiungerà la nitidezza massima, la ghiera della lente di bloccherà e non ci resterà che scattare.

- AI SERVO o AF-C: viene considerata la messa a fuoco da "inseguimento" ed utilizzata principalmente per oggetti in movimento (caccia fotografica o eventi sportivi). Premendo il tasto di scatto a metà e continuando a tenerlo premuto, la fotocamera eseguirà continue e ripetute messe a fuoco rapidissime in modo da "aggiornare" il fuoco stesso durante il movimento del soggetto. (esiste anche un sistema di messa a fuoco "predittivo" che cerca di prevedere la posizione del soggetto a fuoco).

- AI FOCUS o AF-A: è la messa a fuoco in modalità automatica; lasciamo quindi che sia la fotocamera stessa a gestire in toto il fuoco in funzione dello spostamento o della staticità del soggetto a fuoco.

Scegliere quale delle tre impostazioni utilizzare, a seconda della situazione, ci renderà la vita estremamente più semplice.

Ma oltre alle modalità di messa a fuoco possiamo gestire le zone, o eventualmente il singolo punto tra quelli presenti nel nostro mirino.

A prescindere dal modello di reflex che vi trovate tra le mani, avrete notato, guardando nel mirino, una serie di quadratini disposti geometricamente sul fotogramma; sono i singoli punti di messa a fuoco. Il numero è variabile a seconda del modello; partiamo da un minimo di 5/7 punti per arrivare ad oltre 60. Chiaramente, maggiore sono il numero dei singoli punti, più facilmente potremo scegliere su quale dettaglio preciso del fotogramma porre il fuoco.


Avere 61 punti di messa a fuoco rende più istantaneo lo scatto; averne 7 lo rende comunque possibile, ma con accorgimenti particolari. 

Inoltre.. con l'aumento dei nostri bei quadratini, potremo scegliere anche una sola sezione di fuoco


In questo modo andremo a disabilitare tutti i singoli punti di messa a fuoco all'esterno della zona da noi scelta.

Ma nella pratica, qual'è il vantaggio di tutto questo marasma????

Facile.. immaginate di scattare una foto alla vostra fidanzata o al vostro fidanzato... o al vostro cane, amico, parente se siete single! Mettiamo il caso che la nostra figura sia posta, seguendo la regola dei terzi, non al centro del fotogramma ma di lato per comprendere una parte di sfondo ben sfocato. 
Mettiamo inoltre che la nostra messa a fuoco si concentri su un occhio del nostro soggetto.

Cercare quel singolo punto senza selezionarlo manualmente diventerebbe un gran bel problema; probabilmente la vostra macchina potrebbe mettere a fuoco lo sfondo e non il soggetto; o se anche mettesse a fuoco il soggetto andrebbe a valutare il piano focale con maggiore "quantità" di soggetto (penso alle guance per esempio). Per ovviare a tutti questi inconvenienti vengono usati i singoli punti. 
Comporremo l'immagine e una volta decisa quella che riteniamo essere la "nostra" foto andremo a selezionare il singolo punto di fuoco che si troverà sull'occhio! 

Qualcuno potrebbe domandarsi "con 61 punti ti piace vincere facile!!! Ma chi ne ha soltanto 7??"

Detto fatto: ci comporteremo esattamente in modo opposto. Selezioneremo la modalità One-Shot (AF-S), posizioneremo il punto di fuoco scelto sul dettaglio (l'occhio), premeremo a metà il tasto di scatto "bloccando" la messa a fuoco e, SENZA LASCIARE IL PULSANTE DI SCATTO, comporremo la nostra immagine facendo attenzione a non spostarci rispetto alla nostra posizione iniziale (perchè spostando la reflex avanti o indietro, cambieremmo il campo focale che abbiamo scelto in precedenza).

Conoscere e saper utilizzare queste caratteristiche della nostra fotocamera sarà utile, se non essenziale, in tante situazioni. Considerate un bambino che corre in un prato ad esempio; utilizzando una messa a fuoco "statica" come il one-shot , renderebbe il nostro soggetto, quasi sicuramente sfocato o ci costringerebbe comunque a scattare istantaneamente senza darci la possibilità di comporre in modo diverso (altrimenti perderemmo il fuoco). Con l'ausilio del "servo" invece, avremo una costante messa a fuoco ottimale ripetuta. O pensate ad una foto in cui un oggetto, che scivola via su tutto il fotogramma, abbia una zona a fuoco ben precisa ed una sfocata.

Curiosità: la analogica Canon Eos 3 sfruttava una tipologia di messa a fuoco molto particolare chiamata ECF (eye-controlled focusing). La sua caratteristica era quella di impostare il fuoco seguendo il movimento oculare dell'utente; in poche parole, per mettere a fuoco il punto di destra, bastava guardarlo. Io ho testato personalmente questa tipologia di messa a fuoco e, seppur non sempre precisa (motivo per cui probabilmente il progetto non è stato portato sulle reflex digitali) risultava incredibilmente comoda poichè permetteva di focheggiare su un punto a scelta senza muove neanche un dito.

Buona luce a tutti!

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